Santificazione
della sofferenza
la sofferenza, offerta volontariamente al Signore come sacrificio,
secondo le intenzioni di chi la offre, ha un grandissimo valore espiativo
per se stessi e per il prossimo |
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A Ghiaie, durante
l' undicesima apparizione, la Madre Celeste disse: “Gli ammalati che vogliono
guarire devono avere maggior fiducia e santificare la loro sofferenza se vogliono
guadagnare il paradiso. Se non faranno questo, non avranno premio e saranno
severamente castigati. Spero che tutti quelli che conosceranno la mia parola
faranno ogni sforzo per meritarsi il paradiso. Quelli che soffriranno senza
lamento otterranno da me e dal Figlio mio qualunque cosa chiederanno. Prega
molto per coloro che hanno l'anima ammalata; il figlio mio Gesù è morto sulla
croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo
io soffro”.Quest' ultimo monito risuona come un eco senza fine
nella società di oggi. In effetti l' uomo non fu creato per soffrire, ma per
essere felice in comunione con il suo Creatore, ma poi egli stesso scelse la
via della "conoscenza del bene e del male", e li si aprì la
strada della sofferenza (inclusa la morte fisica). Ora la sofferenza è
stata sempre rifiutata dall' uomo che l'ha considerata come una "maledizione"
ma, a partire da quel venerdì in cui la "Santa Croce" di Gesù
fu eretta sul Golgota, da quel momento, la sofferenza è diventata mezzo
di redenzione in Cristo. Quindi tutti i malati e sofferenti, anche nello spirito,
possono partecipare alla redenzione del Figlio grazie al miracolo della Croce.
Ed in effetti, se ci pensiamo, quando è che l'uomo cresce e matura un
po': spesso dopo una lunga sofferenza ... La Madre Celeste detta quindi ad una
povera ed ignorante bambina di sette anni un grande messaggio teologico quello
della: "santificazione della sofferenza" e lo pone
anche nel "contesto familiare".
Nel 1944 questo messaggio fu ampiamente criticato dai grandi teologi Orobici
ritenendolo un monito "troppo severo e perentorio", di difficile attribuzione
ad una Madre, come quella Celeste, che dovrebbe essere omorevolmente comprensiva
e premurosa con i suoi figli. Niente di più errato ! Quali sono i veri
genitori: quelli che fanno "passare tutto" o quelli che "sgridano
ed ammoniscono con la giusta severità" ? Ma forse per capire questi messaggi
bisogna proprio essere o Padri o Madri perchè talvolta la vita religiosa
limita l'esperienza solo a se stessi; ma l'ambito familiare è una croce
pesante che si comprende solo se la si vive ! Martire di questo messaggio è
stato Giovanni Paolo II, che fino all' ultimo giorno della sua esistenza terrena
ha portato la "croce della sofferenza" su di se.
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