Dunque, innanzitutto
ci complimentiamo con quel poveretto che, ai piedi di Maria Santissima, prendeva
in giro un certo San Michele Arcangelo e le sue Sante Legioni,
facendo gravissime allusioni sulla sua divina missione in relazione anche
al sesto comandamento. A forza di contare ceri, fare lettere anonime
e trasferire false fatture da un ufficio ad un altro, ti sei bruciato cervello
ed anima .... Venerdi' 10/07, fossimo in te, staremmo bene in campana ....
che quella spada che tu schernisci non colpisca te, dove colpi' al tempo del
Faraone. Allora li' sara' pianto e stridore di denti ....
Infatti chi non ha creduto a quanto preannunciato in questo portale, e' rimasto
a "bocca asciutta" con la "valigia in mano"; come si dice
in gergo "bruciato".
Domenica 07 giugno 2009 festa della Santissima Trinita' e
Festa della Madonna Miracolosa di Taggia, mentre il Campo del Colleoni riviveva
la piu' grande storia soprannaturale d' Italia, San Michele ha eseguito tre
condanne preannunciate: la triade che faceva il servizio di "quello
del piano di sotto", e' rimasta scornata; una bella vittoria per
Maria Santissima Regina della Famiglia e della Vita. La battaglia sara' ancora
lunga, ma il quartier generale, almeno quello, e' salvo.
Queste condanne non necessita qui elencarle, gli interessati sanno bene di
cosa parliamo, spero abbiate imparato che prendere in giro il Capo
delle Schiere Celesti, soprattutto quando ha un incarico firmato dall' Onnipotente,
non e' molto salutare. Avete servito il principe della menzogna,
siete stati pagati con la stessa moneta. Molti di coloro che vi hanno seguito
nella menzogna, se non si ravvedono per tempo, faranno la stessa fine ...
Non e' un vaticinio e' una certezza.
Ci preme quindi rileggere qui il contenuto della Lettera agli Ebrei di San
Paolo ove viene dichiarato:
"la Fede è la « sostanza » delle cose che si sperano;
la prova delle cose che non si vedono"
ciņ vuole dire che chi ha tanta fede puņ fare cose grandi, chi invece
nasconde la mano dopo aver tirato la pietra non č degno del Regno dei Cieli,
e ciò vale soprattutto per i Sacerdoti che, conoscendo la Verità,
non la testimoniano apertamente per paura.
Lettera agli Ebrei 10,19-13,17 (San Paolo)
10,19
Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per
mezzo del sangue di Gesù, 20 per questa via nuova e vivente che egli
ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; 21 avendo
noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero
nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza
e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo senza vacillare la professione
della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
24 Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere
buone, 25 senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine
di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere
come il giorno si avvicina.
26 Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza
della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati,
27 ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che
dovrà divorare i ribelli. 28 Quando qualcuno ha violato la legge di
Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o
tre testimoni. 29 Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà
ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano
quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e
avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30 Conosciamo infatti colui
che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora:
Il Signore giudicherà il suo popolo. 31 È terribile cadere nelle
mani del Dio vivente!
32 Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati
illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 33 ora esposti
pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro
che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete preso parte alle sofferenze
dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre
sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi. 35 Non
abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una
grande ricompensa. 36 Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver
fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.
37 Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
38 Il mio giusto vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui.
39 Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione,
bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
11,1
La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle
che non si vedono. 2 Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero
buona testimonianza.
3 Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì
che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede.
4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino
e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i
suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5 Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non
lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima
infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato
gradito a Dio. 6 Senza la fede però è impossibile essergli graditi;
chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa
coloro che lo cercano.
7 Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano,
costruì con pio timore un'arca a salvezza della sua famiglia; e per
questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo
la fede.
8 Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che
doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera,
abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima
promessa. 10 Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta,
il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
11 Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità
di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso.
12 Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque
una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole
che si trova lungo la spiaggia del mare.
13 Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi,
ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri
e pellegrini sopra la terra. 14 Chi dice così, infatti, dimostra di
essere alla ricerca di una patria. 15 Se avessero pensato a quella da cui
erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; 16 ora invece
essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio
non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.
17 Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che
aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 18 del quale
era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo
nome. 19 Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche
dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose
future.
21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e
si prostrò, appoggiandosi all'estremità del bastone.
22 Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell'esodo dei figli
d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.
23 Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai
suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero
paura dell'editto del re.
24 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato
figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo
di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato. 26 Questo perché
stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava
infatti alla ricompensa.
27 Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re; rimase infatti
saldo, come se vedesse l'invisibile.
28 Per fede celebrò la pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché
lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29 Per fede attraversarono il Mare Rosso come fosse terra asciutta; questo
tentarono di fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti.
30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per
sette giorni.
31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli, avendo
accolto con benevolenza gli esploratori.
32 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di
Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti,
33 i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono
le promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco,
scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero
forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. 35 Alcune donne riacquistarono
per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando
la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. 36 Altri,
infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. 37 Furono lapidati,
torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli
di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - 38 di loro il mondo
non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche
della terra.
39 Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza,
non conseguirono la promessa: 40 Dio aveva in vista qualcosa di meglio per
noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.
12,1
Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto
tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo
con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2 tenendo fisso lo sguardo
su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia
che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia,
e si è assiso alla destra del trono di Dio. 3 Pensate attentamente
a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità
dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 4 Non avete
ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato 5 e avete
già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
6 perché il Signore corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio.
7 È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli;
e qual è il figlio che non è corretto dal padre? 8 Se siete
senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi,
non figli! 9 Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo
la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto
di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? 10 Costoro infatti
ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per
il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità.
11 Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza;
dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per
suo mezzo sono stati addestrati.
12 Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite 13
e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante
non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
14 Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà
mai il Signore, 15 vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non
spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così
molti ne siano infettati; 16 non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore,
come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura.
17 E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione,
fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre
mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
18 Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente,
né a oscurità, tenebra e tempesta, 19 né a squillo di
tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano che
Dio non rivolgesse più a loro la parola; 20 non potevano infatti sopportare
l'intimazione: Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata. 21 Lo spettacolo,
in realtà, era così terrificante che Mosè disse: Ho paura
e tremo. 22 Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città
del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza
festosa 23 e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice
di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, 24 al Mediatore
della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente
di quello di Abele.
25 Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla; perché
se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava decreti
sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che
parla dai cieli. 26 La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso
invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo
la terra, ma anche il cielo. 27 La parola ancora una volta sta a indicare
che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto cose
create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
28 Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile,
conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio,
con riverenza e timore; 29 perché il nostro Dio è un fuoco divoratore.
13,1
Perseverate nell'amore fraterno. 2 Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,
praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. 3 Ricordatevi dei
carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono,
essendo anche voi in un corpo mortale. 4 Il matrimonio sia rispettato da tutti
e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno
giudicati da Dio.
5 La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete,
perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò.
6 Così possiamo dire con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo?
7 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio;
considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede.
8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! 9 Non lasciatevi
sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il
cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato
giovamento a coloro che ne usarono. 10 Noi abbiamo un altare del quale non
hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo.
11 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario
dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento.
12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio
sangue, patì fuori della porta della città. 13 Usciamo dunque
anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio,
14 perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo
quella futura. 15 Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio
di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
16 Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri,
perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
17 Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano
su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano
questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi.
(la
redazione - editato: 08 giugno 2009)