CATECHESI: Apocalisse 4 & Matteo 24
(i segni dei tempi)

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Cominciamo con la lettura dei testi di riferimento (i Testi Sacri sono tratti dal sito della Santa Sede):
Apocalisse 4 di San Giovanni (e cap. seguenti) Vangelo di Matteo 24,1-51
4 - [1] Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. [2] Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. [3] Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. [4] Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. [5] Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. [6] Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. [7] Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. [8] I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! [9] E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, [10] i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: [11] "Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono".
5 - [1] E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. [2] Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?". [3] Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. [4] Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. [5] Uno dei vegliardi mi disse: "Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli". [6] Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. [7] E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. [8] E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. [9] Cantavano un canto nuovo: "Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione [10] e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra". [11] Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia [12] e dicevano a gran voce: "L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione". [13] Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli". [14] E i quattro esseri viventi dicevano: "Amen". E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
6 - [1] Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: "Vieni". [2] Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.[3] Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: "Vieni". [4] Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.[5] Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: "Vieni". Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.[6] E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: "Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati". [7] Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: "Vieni". [8] Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. [9] Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. [10] E gridarono a gran voce: "Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?". [11] Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. [12] Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue,[13] le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. [14] Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. [15] Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; [16] e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, [17] perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?
7 - [1] Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. [2] Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: [3] "Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi". [4] Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele: [5] dalla tribù di Giuda dodicimila; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; [6] dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse dodicimila; [7] dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; [8] dalla tribù di Zàbulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila. [9] Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. [10] E gridavano a gran voce: "La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello". [11] Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: [12] "Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen". [13] Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?". [14] Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. [15] Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. [16] Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, [17] perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi".
8 - [1] Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. [2] Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. [3] Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. [4] E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. [5] Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto. [6] I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. [7] Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò. [8] Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, [9] un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. [10] Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. [11] La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare. [12] Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente. [13] Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!".
9 - [1] Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; [2] egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. [3] Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. [4] E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. [5] Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. [6] In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. [7] Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. [8] Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. [9] Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. [10] Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. [11] Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore. [12] Il primo "guai" è passato. Rimangono ancora due "guai" dopo queste cose. [13] Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. [14] E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte". [15] Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. [16] Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. [17] Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. [18] Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. [19] La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono. [20] Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; [21] non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.
10 - [1] Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. [2] Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, [3] gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. [4] Dopochè i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: "Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo". [5] Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo [6] e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: "Non vi sarà più indugio! [7] Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti". [8] Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: "Và, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra". [9] Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: "Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele". [10] Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. [11] Allora mi fu detto: "Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re".
11 - [1] Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: "Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. [2] Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. [3] Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni". [4] Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. [5] Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. [6] Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno. [7] E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. [8] I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il loro Signore fu crocifisso. [9] Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. [10] Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. [11] Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. [12] Allora udirono un grido possente dal cielo: "Salite quassù" e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. [13] In quello stesso momento ci fu un grande terremoto che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo. [14] Così passò il secondo "guai"; ed ecco viene subito il terzo "guai". [15] Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: "Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli". [16] Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: [17] "Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai instaurato il tuo regno. [18] Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra". [19] Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
12 - [1] Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. [2] Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. [3] Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; [4] la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. [5] Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. [6] La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. [7] Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, [8] ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. [9] Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. [10] Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. [11] Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. [12] Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo". [13] Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. [14] Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. [15] Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. [16] Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. [17] Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. [18] E si fermò sulla spiaggia del mare.
[1] Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. [2] Gesù disse loro: "Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata". [3] Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: "Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo" [4] Gesù rispose: "Guardate che nessuno vi inganni; [5] molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. [6] Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. [7] Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8] ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. [9] Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. [10] Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. [11] Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; [12] per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. [13] Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. [14] Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. [15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16] allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17] chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18] e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. [19] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. [20] Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. [21] Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22] E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23] Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. [24] Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. [25] Ecco, io ve l'ho predetto. [26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. [27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. [29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. [30] Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31] Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli. [32] Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. [33] Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. [34] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. [35] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. [36] Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. [37] Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [38] Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, [39] e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. [40] Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. [41] Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. [42] Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. [43] Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. [44] Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. [45] Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? [46] Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! [47] In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. [48] Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, [49] e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, [50] arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, [51] lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.

   Catechesi:
Questa catechesi ha lo scopo principale di comprendere se, la condizione attuale dell' umanità, rispecchia per fatti ed accadimenti, ciò che prima Gesù e poi Giovanni ci hanno lasciato nei testi sacri. Cioè se i segni dei tempi odierni ci preannunciano l'inizio dei fatti profetizzati, ma non tanto per la curiosità di sapere se siamo "all'inizio di una grande tribolazione" ma più che altro per comprendere se l'umanità è arrivata al punto dell' "abominazione della desolazione"; cioè se il mistero dell'iniquità (del male) abbia raggiunto la sua massima espressione nel mondo.
Abbiamo in merito alcuni indizi certi, precisi e concordanti, questi indizi sono:
- una generalizzata apostasia dalla religione in generale e da quella cattolica in particolare; cioè l'uomo dichiara di poter salvare se stesso e quindi Dio non serve più; l' unico interesse dilagante è quello del soddisfacimento dei bisogni personali e del massimo piacere in tutte le sue forme (potere, denaro, vizio, ecc.)
- il dilagare del peccato più grave dell' uomo, quello contro la vita (aborto volontario, fame, malattie, guerre, tutti peccati contro la vita)
-
il disfacimento generalizzato dell' istituzione principale dell' umanità: la Famiglia. Quando la cellula è malata anche tutto il corpo cade malato e poi muore.
Innanzitutto confrontando i testi prendiamo atto che ci sono molte analogie tra i due brani. La prima analogia è quella numerica. Il discorso escatologico (escatologico=che riguarda la fine dei tempi) nel Vangelo di Luca è ubicato in Matteo 24; nel libro dell' Apocalisse l'inizio del discorso escatologico è nel Capitolo 4, dove l'apostolo Giovanni dichiara di vedere durante l' estasi 24 vegliardi assisi intorno al trono di Dio e 4 viventi intorno. Quindi il 4 ed il 24 sono numeri ricorrenti. Nell' Apocalisse i quattro viventi rappresentano (per interpretazione comune) i quattro Evangelisti quindi i Vangeli, cioè in definitiva il Verbo di Dio, la parola di Dio, cioè l'origine di tutto (i cieli e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno). I ventiquattro vegliardi sono la Corte di Dio formata da coloro che rappresentano i Profeti (le 12 tribù dell' Antico Testamento) e gli Apostoli (i 12).

La seconda analogia è quella riguardante i fatti escatologici narrati da Gesù agli apostoli con riferimento a quelli narrati nell' Apocalisse e riferiti all'apertura dei sette sigilli posti nel Libro (probabilmente il Libro della storia dell' Uomo posto nella mano destra del Creatore) consegnato all' Agnello (Gesù stesso) che ha il ricevuto il potere di scioglierne i sigilli. Innanzitutto all'apertura di ogni sigillo compare un cavallo, il quale porta sul dorso un "colui" che ha il potere di scatenare un'azione sulla terra e sull'umanità. Il cavallo ci ricorda la nona apparizione ad Adelaide Roncalli, quella silenziosa, ove l'animale esce dalla Chiesa per distruggere il prato con i gigli rappresentanti candore e purezza. Anche la Vergine manda quindi messaggi con riferimenti escatologici (ma ne parleremo più avanti).
L'apertura del primo sigillo (cavallo bianco) è il chiaro riferimento a Gesù Cristo che ha vinto la morte e che vincerà definitivamente un'altra volta con la sua seconda parusia. Così Gesù parla di questo (molti verranno nel mio nome dicendo. Io sono il Cristo ...).
L'apertura del secondo sigillo (cavallo rosso) riguarda la previsione di guerre e conflitti sulla terra. Così Gesù parla di questo (guerre e rumori di guerre...).
L'apertura del terzo sigillo (cavallo nero) riguarda la carestia, la fame e l'ingiustizia sociale nel mondo. Così Gesù parla di questo (carestie e terremoti ...).
L'apertura del quarto sigillo (cavallo verde) riguarda la malattia e la morte, l'inferno sulla terra, il dilagare del mistero dell'iniquità. Così Gesù parla di questo (è solo l'inizio dei dolori ....)
L'apertura del quinto sigillo riguarda le persecuzioni dei martiri. Così Gesù parla di questo (vi consegneranno ai suplizi e vi uccideranno...)

L'apertura del sesto sigillo riguarda l'avvento in terra di un grande cataclisma (terremoto) probabilmente a livello planetario, con l'oscuramento del sole ed altri sconvolgimenti astrali. Così Gesù parla di questo (...vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà...).
Fermiamoci un attimo qui, prima dell' apertura del settimo sigillo, perchè c'è molto da riflettere.
Prima di tutto precisiamo subito che nessuno conosce ne il giorno ne l' ora di questi accadimenti (così dice Gesù), però è sicuro che avverranno. Questa sicurezza non ci viene solo dalle parole della Sacra Scrittura e quindi dalla Fede, ma anche dall' analisi della condizione umana nella storia. I drammi della storia non hanno insegnato nulla all'uomo. La guerra (l'omicidio), questa piaga già provata fino al suo estremo, con il lancio della bomba atomica (rudimentale rispetto a quelle esistenti oggi) su Hiroshima e Nagasaki, hanno solo dissuaso l'uomo per qualche tempo, ma poi la corsa agli armamenti ed alla guerra è ricominciata da capo. L'immagine simbolica nella quale Dio consente all'Agnello l'apertura dei sigilli è un messaggio importante. L'uomo nel suo discernimento è libero di scegliere il bene o il male, perchè anche il male è libero di proliferare nel mondo secondo la corrispondenza dell'uomo. Infatti Satana non può fare nulla se l'uomo non è accondiscendente, cioè il bene ed il male proliferano in base alla collaborazione umana e non autonomamente, perchè questo non è concesso da Dio. L'uomo è quindi libero anzi liberissimo perchè anche la rivelazione, quella di Gesù Cristo, è comunque celata dietro l'alone della Fede. Ed ancor di più le innumerevoli rivelazioni private susseguenti (per le quali genericamente, la Chiesa non impone assolutamente il dogma).
Gesù e poi Giovanni ci profetizzano quindi di accadimenti che riguardano l' umanità nella sua interezza, accadimenti di tipo escatologico. Di tutti questi avvenimenti, il primo, il più importante, quello della salvezza (corrispondente all'apertura del primo sigillo) è la venuta di un Re che vincerà due volte. Costui è Gesù Cristo, Dio fatto uomo, il Verbo fatto Carne (l'Eucarestia), che nella prima parusia (venuta), ha vinto la morte ed ha sconfitto il peccato universale dell' uomo, con il suo sacrificio. Egli verrà ancora nella sua seconda parusia, e sconfiggerà definitivamente il male stabilendo il Regno di Dio in terra, regno di Pace e di Amore.
Quindi l'amore di Dio, nel suo programma senza tempo, ha prima dato la salvezza all'uomo (l'apertura del primo sigillo), prima ancora di consentire il male (l'apertura dei sigilli successivi) e questo è un grande dono, un dono che può fare solo un Padre ai suoi figli; consapevole del tradimento, ancora prima che questo avvenisse, ci ha scusato dandoci una possibilità di riscatto, il suo Figlio unigenito: Gesù. La salvezza di ogni uomo, di ogni tempo e di ogni condizione, razza o sesso, passa quindi solo da Gesù Criso, cristiani o non cristiani essi siano. Ed ecco la grandezza della rivelazione cristiana, la vita eterna ed il Paradiso sono offerti a tutti.
Ora il problema è che l'uomo, nonostante 6mila anni di storia cosciente (questa è la stima del tempo storico cosciente) non ha compreso nulla o comunque poco, dei richiami mandati dal Padre. Siamo entrati nel settimo millennio di storia cosciente (per analogia, il settimo giorno della creazione) ma Caino ed Abele proliferano anzi si sono moltiplicati in misura sproporzionata. Quanti Abele non nascono ogni giorno per l'aborto volontario ? Si stima 150mila al giorno, circa 55milioni all'anno. Cos'è questa se non un' Apocalisse ? E questa piaga non l'ha mandata Dio ma ce la siamo cercata da soli (la nostra corrispondenza al male).

E' molto interessante l'analogia tra il testo di Giovanni, in relazione al sesto sigillo, e quello di Gesù nel Vangelo di Matteo. Entrambi prendono a riferimento il fico:
Gesù dice:
"Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. [34] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. "
Giovanni scrive: "...le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. [14] Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. [15] Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; [16] e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, [17] perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?"
La simbologia del fico è molto presente nelle sacre scritture, pensate alla "parabola del fico sterile", ed anche alla vicenda del "fico disseccato". E' chiaro che Gesù amava molto il frutto del fico, ma non a caso, perchè il fico rappresenta per Gesù l'umanità, creata dal Padre per produrre buoni frutti. (è stato espressamente levato il riferimento al testo di Maria Valtorta perchè, dopo approfondimenti, si è riscontrato che è un testo non conforme al Magistero della Chiesa Cattolica). Quando l'umanità non produce più i frutti sperati non resta che sradicarla come si fa per un fico rinsecchito. Mi sembra chiaro qui il riferimento alla corruzione, anche delle istituzioni, sia politiche che religiose, che evidentemente preannuncia l'escatologia umana.
Non ci vuole certo grande cultura, o studi teologici approfonditi per capire che, qualora iniziasse un conflitto mondiale (il terzo) con utilizzo di ordigni atomici, tutti correremmo a nasconderci nelle gallerie e nelle caverne, ove le radiazioni forse, dico forse, non potrebbero penetrare. Inoltre solo oggi, solo adesso, l'uomo ha la tecnologia per fare avverare ciò che l'Apocalisse 4-12 e Matteo 24 ci hanno profetizzato. Solo oggi l'umanità è sull' orlo della "abominazione della desolazione" velata, nascosta nella nebbia del benessere e del soddisfacimento del nostro egoismo, a scapito anche della Vita e delle sofferenze altrui. E' inutile che si continui a sostenere che la donna ha l'autodeterminazione sulla gravidanza e sulla vita del nascituro. Sono tutte sciocchezze senza capo ne coda. Sciocchezze contro natura e contro Dio. L' uomo non è un animale perchè ha la coscienza di se stesso, cioè il discernimento tra il bene ed il male, cioè l'anima, cioè lo spirito e questo viene solo da Dio. Se questa natura è soprannaturale non si può pretendere di sostenere che siamo noi i padroni della Vita e della Morte, infatti noi muoriamo e non possiamo porvi alcun rimedio, cosa che invece ha dimostrato lui: l'uomo Dio, Gesù. L'unico che ha vinto la morte !
La verità è che la donna e l'uomo vogliono la libertà totale ed assoluta di divertirsi e godere del sesso e degli altri doni del creato, senza alcun problema o debito verso l'atto compiuto o verso il donante. Allora mi chiedo: ma perchè il Creatore ha consentito il piacere nell'atto sessuale ? Facile, se non lo avesse concesso Adamo ed Eva sarebbero stati gli unici abitanti della terra, perchè l'uomo dopo il peccato originale è diventato l'egoista che è oggi, l'uomo al centro di tutto e di tutti, l' io edonistico e materialistico, lo specchio del male (certo non tutti gli uomini sono così !).
Einstein disse: non so come si combatterà la terza guerra mondiale ma so come si combatterà la quarta, con pietre e bastoni .... io dico che non ci sarà proprio la quarta guerra mondiale, perchè dopo la terza finalmente l' uomo e Dio vivranno insieme nel giardino dell' Eden, il Paradiso. Ciò avverrà perchè, come profetizzato da Gesù stesso, egli abbrevierà i tempi della "grande tribolazione" per salvare ciò che resta dell' umanità.
Anche nel MedioEvo tutti pensavano che la venuta di Cristo era imminente, date le guerre (cristiani e mussulmani), le grandi carestie e le pesti dilaganti, ma poi non è avvenuto. Vero, solo che in allora non sussistevano le armi di distruzione di massa che tutti, in coscienza, sappiamo che oggi esistono negli arsenali. C'è pero una grande speranza dovuta all' intervento intercessorio di Maria Santissima, infatti non è tanto importante che perisca il nostro corpo in questa catastrofe ormai sicura, ma che si mantenga la Fede fino alla fine e che non perisca la nostra anima immortale. Cioè che più anime possibili si convertano quando c'è ancora tempo e che il male non riesca a sedurre tutti quanti in ora ne sono sedotti. In questo contesto si inserisce quindi l'intervento profetizzato a Fatima per la consacrazione dell' umanità al Cuore Immacolato di Maria.
(segue...)

(di QVQ - editato: 13 maggio 2008)


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